Le carceri cambogiane affrontano una situazione critica caratterizzata da sovraffollamento estremo, carenza di servizi essenziali e gravi violazioni dei diritti umani. Secondo dati ufficiali, le prigioni operano al 343% della loro capacità, con oltre 38.000 detenuti a fronte di circa 8.800 posti disponibili.
Attualmente, in Cambogia sono presenti 29 prigioni distribuite in 25 province. A Phnom Penh si trovano due strutture principali: la prigione maschile e la prigione femminile e minorile. Il sovraffollamento rappresenta una problematica critica: nel 2020, CC2 ha raggiunto il 400% della sua capacità, aggravando le già precarie condizioni di vita.
I bambini detenuti nei centri, affrontano sfide immense, vivendo in ambienti insicuri e malsani, privi
di adeguata istruzione o formazione. Molte donne vivono in prigione con i loro figli, che condividono le scarse razioni di cibo delle madri, spesso limitate a soli $0,50 al giorno. La mancata registrazione dei bambini nati in prigione li priva dell’accesso ai fondi statali. Questa situazione comporta gravi conseguenze sulla salute dei bambini, portando a malnutrizione, isolamento, mancanza di esposizione alla luce solare e
opportunità di gioco o istruzione. Di conseguenza, molti soffrono di rachitismo, problemi motori e cognitivi che possono condurre a gravi difficoltà sociali.
Nel 2024, il Day Care Center ha
supportato fino a 9 bambini contemporaneamente, con un numero attuale di 7 beneficiari. Lo sviluppo fisico e
cognitivo dei bambini viene monitorato mensilmente. Grazie all’esperienza e alla formazione del nostro staff ricevuta nel 2013 sul Child Development Assessment,
il nostro staff è in grado di monitorare lo sviluppo fisico, emotivo, cognitivo e sociale dei beneficiari. Le valutazioni vengono effettuate periodicamente, una volta al mese, con l’ultima risalente a novembre 2024, per monitorare eventuali regressioni o miglioramenti. In caso di ritardi nello sviluppo, vengono attivati programmi mirati implementati da personale specializzato, e le madri vengono formate su come
supportare i loro piccoli anche all’interno della prigione. Questo approccio mira a garantire un supporto continuo allo sviluppo dei bambini e a mitigare eventuali effetti negativi causati dalle loro condizioni di vita. Per garantire maggior supporto ai minori, quest’anno abbiamo avviato un dialogo
con 6 detenute madri, per esplorare soluzioni di collocamento alternative per i loro figli (6), prima che raggiungano l’età limite per vivere all’interno della struttura. Questo processo è stato portato avanti in
collaborazione con il Ministero degli Affari Sociali, che per legge è responsabile dei bambini che vivono in prigione con le loro madri. Le alternative prese in
considerazione per la futura collocazione del minore, sono solitamente tre: famiglie affidatarie, centri gestiti da ONG e orfanotrofi governativi.
Le famiglie affidatarie sono accuratamente selezionate per garantire condizioni adeguate al bambino preso in custodia. Nel momento in cui nessun membro della
famiglia diretta o estesa si prende carico del minore, si valuta l’inserimento in una famiglia affidataria. In alternativa, collaboriamo con altre organizzazioni
locali specializzate per valutare la possibilità di sistemazioni temporanee. Infine, la possibilità di collocamento in un orfanotrofio governativo. Relativamente a questi bambini, 4 di loro hanno trovato una nuova casa con le loro famiglie estese,
mentre 2 sono ancora alla ricerca della soluzione migliore. Inoltre, anche quest’anno, una volta al mese,
Il Nodo ha organizzato visite mediche per tutti i beneficiari del progetto, con due medici che lavorano all’Ospedale di Preyveng, i quali vengono a visitare donne e bambini all’interno della prigione. Fino a
novembre 2024, 64 bambini hanno beneficiato del nostro servizio e sono stati vaccinati, con 48 di loro che hanno completato il programma governativo.
Allo stesso tempo, le donne incinte e le madri sotto la nostra cura hanno beneficiato di sessioni di consulenza giornaliere gratuite condotte dalla nostra esperta. Questa attività specifica aiuta a creare e mantenere
il benessere psicologico delle donne. Inoltre, il progetto include una distribuzione mensile di cibo, prodotti per l’igiene e altri beni di prima necessità. Le donne incinte e le madri con bambini hanno ricevuto kit per
neonati e abbigliamento specifico per bambini e donne incinte. Attraverso questa combinazione di interventi
mirati, il progetto si configura come un catalizzatore di cambiamento nel contesto del sistema penitenziario cambogiano.
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